Ida Marcheria aveva 14 anni quando fu deportata ad Auschwitz/Birkenau con la sorella Stellina, la sua famiglia e tutti gli ebrei di Trieste.
Sopravvissuta al lager, dove ha lavorato nelle baracche Kanada, ha fatto ritorno alla sua casa triestina, ma trovandola occupata da una famiglia di un fascista, ne fu cacciata.
Ormai senza genitori e parenti, si rifugiò con la sorella Stellina a Roma dove, cresciuta e sposatasi, ha poi gestito un laboratorio di cioccolato diventato luogo di riferimento e di ritrovo per altri deportati sopravvissuti, Shlomo Venezia e Piero Terracina tra i più conosciuti.
Roberto Olla, giornalista e scrittore, raccoglie da anni le loro testimonianze.
Con quella di Ida Marcheria, consegnatagli in amicizia perché la diffondesse, ha prodotto un documentario (Premio Oscar TV per i 50 anni della televisione italiana) e questo libro, un documento unico per ricordare a memoria futura quei tragici avvenimenti, purtroppo più che mai attuali in una società che sembra non voler fare tesoro della sua storia.
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Scheda tecnica:
Titolo: La ragazza che sognava il cioccolato
Autore: Roberto Olla
Pagine: 160
Prezzo: 10,00 euro
Confezione: Brossura
Editore: La Compagnia del Libro
Isbn: 978-88-940184-0-0
Contenuti:
a) la prefazione di Piero Terracina, sopravvissuto ad Auschwitz
b) la novella “La ragazza che sognava il cioccolato” di Roberto Olla
c) Ida.Lei. Un ricordo di Ida scritto in prima persona da Roberto Olla
d) la postfazione di Donatella di Cesare, docente di ‑loso‑a teoretica
all’università La Sapienza di Roma.
e) “Gli acquerelli per Ida”, 16 tavole a colori di Gianni Carino
Quarta di copertina:
“C’era chi desiderava una grande bistecca arrosto, chi voleva la zuppa ma come quella di casa sua con i pezzi di lardo, chi voleva un piatto di riso bollito, anche scondito, appena scolato all’acqua.
Stellina voleva un grande piatto di pastasciutta, ma grande grande, con tanto sugo, un catino di pastasciutta. Ida no, lei voleva un pezzo di cioccolato.
Se chiudeva gli occhi riusciva ancora a pensare al cioccolato, quasi ne sentiva il sapore.